Rimini | Spiagge, Pd e Ncd studiano nuove soluzioni per la sdemanializzazione
Spiagge, il problema della salvaguardia dalle aste delle imprese balneari italiane “è stato rinviato all’esame della legge di stabilità alla Camera”, annuncia su Facebook il deputato del Pdl-Ncd Sergio Pizzolante. Se ne continuerà dunque a parlare e infatti sembra che sia in atto una nuova mediazione tra Partito democratico e Nuovo centrodestra (Ncd) per arrivare a un compromesso.
Secondo indiscrezioni dal mondo balneare, la nuova proposta (anch’essa come la precedente fallita ad opera del Pd sarebbe introdotta a grandi linee nella legge di stabilità) non parla nella maniera più assoluta di vendita, pur continuando a perseguire il principio della sdemanializzazione, il passaggio cioè da area demaniale a patrimonio disponibile dello Stato del terreno dove oggi sorgono le aree costruite degli stabilimenti (le cabine, per esempio, o altri locali).
L’accordo risiederebbe sul fatto che i terreni rimarrebbero pubblici. Non si parla più, infatti, di cessione con diritto di opzione ai proprietari, ma di affitto con diritto di superficie per un periodo dai 50 ai 70 anni a garanzia del concessionario a cui verrebbe comunque garantita la prelazione. La nuova soluzione, inoltre, proprio perché il terreno non sarebbe più demaniale, porrebbe fine agli incameramenti.
C’è un piccolo particolare che ancora, sembra, non convince i balneari. Per accedere alla soluzione i concessionari dovrebbero pagare l’affitto per intero (cioè per tutti e 50 gli anni sull’unghia). C’è la possibilità dei mutui. Ma non è scontato.